Patrick Knigh

Nome: Patrick Knight

Razza: Mezzo Angelo

Età: 19

Aspetto: Patrick è un bel ragazzo dall'aspetto poco curato, passa spesso inosservato. I suoi capelli sono lisci, di un nero molto scuro, quasi bluastro, e spesso gli ricadono sugli occhi grigi come l'acciaio. Non è particolarmente alto ne muscoloso, tutto in lui sembra affilato, i tratti, le unghie, le dita lunghe ed irrequiete, lo sguardo. Ha una collezione di magliette dai colori spenti, spesso lise sui bordi, le cui scritte sono ormai sbiadite e quasi illeggibili. Le abbina a dei jeans strappati che contribuiscono attribuirgli il suo aspetto da “spaventapasseri”. Questo look trasandato non è esattamente voluto, visto il tenore della sua vita, ma diciamo che lui non fa neanche uno sforzo per migliorarlo in qualche modo.
Le sue ali hanno bellissime piume perlacee che però negli ultimi anni hanno cominciato a cadere e a sfaldarsi, quasi come colpite da un'aberrante infezione che rende l'apertura delle stesse una vera e propria agonia. Anche il suo corpo è affetto da questo male nella sua forma angelica. Sulla pelle delle mani e delle braccia si aprono sottilissimi tagli che non si rimarginano fino a quando Patrick non ritorna alla sua forma umana.

Carattere: Ad una prima occhiata si direbbe un tipo calmo e riflessivo, a volte schivo, timido, addirittura freddo. Niente di più sbagliato. Le sue emozioni sono tutte accuratamente nascoste, solo il suo nervoso, costante movimento delle mani indica i suoi reali sentimenti.
Questa sua introversione rischia di portarlo spesso a vere e proprie esplosioni emotive che rischiano di manifestarsi nei momenti di maggiore tensione e soprattutto quando sua sorella, che ama più della sua stessa vita, si trova in una situazione di pericolo.

Classe: Custode

Provenienza: Castlecross

Equipaggiamento: Colleziona coltelli, di ogni forma e dimensione, e anche strumenti chirurgici.

Canzone:



Storia: Pensavano di non poter avere bambini. Era così che si erano giustificati i suoi genitori quando gli avevano confessato di averlo adottato. Ed ora c'era lei, così bionda, con quegli occhioni azzurri da poco aperti sul mondo, velati da una leggera patina perlacea, ciechi per l'appunto. Così piccola, così vulnerabile. Gloria l'avevano chiamata, un nome perfetto aveva pensato quando, un coltellaccio nella mano sinistra, sospeso esitante sulla culla, aveva guardato quella creaturina insignificante, odiandola per la sua sola esistenza.
Poi era accaduto, la bimba gli aveva sorriso, sorriso al suo carnefice, così fiduciosa. In quel sorriso gli aveva donato tutta se stessa, aveva messo la vita nelle sue mani. Lui non aveva potuto non accettare, a soli cinque anni aveva giurato a se stesso che avrebbe disposto della vita di sua sorella.

12 anni dopo

“Lo hanno chiamato miracolo, il ritrovamento degli unici due superstiti del disastro aereo più catastrofico del decennio. Li hanno trovati svenuti, praticamente illesi, a qualche chilometro dalla carcassa dell'aereo, sfracellatosi a terra dopo un guasto ai motori. Patrick e Gloria Knight, i fratelli sopravvissuti, hanno dichiarato entrambi di non ricordare niente dell'accaduto, la loro salvezza si direbbe proprio opera di un intervento divino.”
Gloria chiude il giornale e se lo posa sulle ginocchia, ha solo dodici anni ma il suo sguardo è quasi adulto mentre lancia un'occhiata a suo fratello, nel letto d'ospedale accanto al suo. Anche lui la guarda, sembra quasi più turbato di lei.
“Bé...” dice con un sorriso triste, “ci hanno quasi azzeccato.”
Patrick sbuffa contrariato, volgendo lo sguardo al soffitto senza smettere un attimo di tamburellare con le unghie sul telaio in metallo del letto.
“Pat, non fare così, non avresti potuto salvarci tutti.”
“Non è per loro.”
Era vero, dei suoi genitori non gli importava niente, come anche degli altri passeggeri e di se stesso... ma lei.
“E per cosa allora?”
Lui non risponde, aspetta che lei ci arrivi da sola. La bambina lo guarda stranita, poi improvvisamente si porta una mano alla benda che le copre l'occhio destro e metà della faccia.
“E per questo? Patrick, rispondimi, è per questo?”
Il ragazzo evita il suo sguardo ma dopo un po' mormora un secco sì di risposta. Sapeva che l'avrebbe presa male, ma non aveva saputo trattenere il suo malumore per non essere riuscito a trarla in salvo illesa dall'aereo mentre precipitava.
“Patrick, avrebbe potuto andare peggio! Avrei potuto morire se non fosse stato per te!”
“Non alzare la voce per favore.” si limita a risponderle mentre si gira dall'altra parte tormentandosi con le unghie una delle tante fasciature che gli ricoprivano le braccia.

3 anni dopo

“Fai le valigie, ce ne andiamo.” annuncia Patrick con voce monocorde.
“Perché? Dove andiamo?”
“Tu fallo e basta!” il ringhio del ragazzo non ammette repliche. Si ferma sulla soglia ad osservare la sorella mentre mette i suoi pochi vestiti in una sacca, la vede scostarsi i capelli e scoprire per un attimo un enorme livido sulla guancia sinistra. I suoi denti si serrano di scatto.
“Ma dobbiamo aspettare lo zio, se torna e non ci trova...”
“Non tornerà, ci ha abbandonati.”
Bugia.
La ragazzina si blocca, sembra leggergli questa parola sulla faccia ma non fa commenti. “Dove andremo?”
“Lontano. Dove...” -dove la polizia non possa trovarci- “...dove potremo stare tranquilli.”


Domini:

Dominio della Protezione: Le piume delle sue grandi ali diventano dure come l'acciaio, permettendogli di proteggere se stesso e gli altri.

Dominio della Punizione Divina: Raggi di abbacinante luce divina escono dalle sue mani.

Dominio dell'Evocazione Divina: Patrick evoca una lunga spada ricurva a forma di piuma.





Edited by *Aurora94* - 6/9/2010, 23:22

Ugah! °A°